giovedì 13 marzo 2014

Apocalisse finanziaria. Il debito mondiale oltre i 100’000 miliardi di dollari

Alla metà del 2007, prima dell’inizio della crisi economica e finanziaria,il debito mondiale era di 70’000 miliardi di dollari. Oggi questo debito è di 100’000 miliardi di dollari.
Un debito che include le obbligazioni degli Stati e i debiti quotati delle imprese e delle società finanziarie, ma non quelli delle economie domestiche. Un debito mondiale che negli ultimi anni ha preso il volo, passando dai 40’000 miliardi di dollari del 2000 ai 70’000 miliardi del 2007, sino agli attuali 100’000 miliardi.
Il motivo di questo aumento vertiginoso è il rallentamento economico e il modo in cui è stato compensato, spiega l’economista francese Jean-Paul Betbèze.
Dapprima vi è stato l’aiuto alla finanza negli Stati Uniti per evitare il crollo del sistema dopo la crisi dei subprimes.
Poi vi è stato l’aumento del debito pubblico. Vi è stata meno crescita, vi sono state meno entrate fiscali e dall’altra parte molte misure di aiuto e di sostegno all’economia e un maggior deficit.
In sei anni il debito pubblico per ogni essere vivente sulla Terra è salito del 80%, e oggi si attesta a 6’142 dollari per ogni persona, per un totale di 43’000 miliardi di dollari. Un esempio fra tanti : fra il 2006 e il 2012 il debito pubblico spagnolo è passato dal 36% del Pil al 84.1%.
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L’ammontare dei debiti delle aziende non finanziarie è progredito a un ritmo simile, per oltrepassare i 10’000 miliardi di dollari. In un contesto di crisi finanziaria, le banche mondiali hanno ridotto i crediti alle grandi imprese, le quali hanno cercato finanziamenti sui mercati finanziari.
Con 43’000 miliardi di dollari, l’ammontare del debito di Stato va oltre il 72% del Pil. E’ una media, perchè alcuni Stati vanno oltre il 90%.
“Studi del FMI e della BCE mostrano che si può vivere con un 90% di debiti – commenta Jean-Paul Betbèze – Ma a una condizione : accettare una crescita e un’inflazione modeste affinchè i tassi d’interesse non salgano troppo e non asfissino la ripresa. E’ la strategia della Federal Reserve. Per quanto riguarda la Banca centrale europea, è riuscita a far scendere i tassi nei paesi più fragili, come la Spagna e l’Italia. Per loro è un fenomeno molto più importante del rialzo dell’euro.”
Al contempo gli Stati, soprattutto in Europa, sono spronati a essere più efficaci, a diminuire le spese pubbliche per ridurre il debito.
“L’importante è che il livello si stabilizzi. Lo si vede negli Stati Uniti ma anche in Europa – commenta Jean-Paul Betbèze – Non abbiamo finito di pagare questa crisi ma è preferibile a una soluzione di cancellazione del debito, che sarebbe sinonimo di molteplici crisi, di tensioni sociali, ecc.”

(Fonte : Les Echos.fr)

Link: http://www.ticinolive.ch/2014/03/12/apocalisse-finanziaria-il-debito-mondiale-oltre-100000-miliardi-di-dollari/

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